La (s)cortesia nei galatei e manuali di etichetta italiani dell'Ottocento

Ref. 20111

General description

Period

1800-1920

Geographical Area

Additional Geographical Information​

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Abstract

La ricerca fa riferimento ai campi disciplinari della pragmatica storica, della storia della (s)cortesia, della metapragmatica e della teoria dell'argomentazione, e usa il Corpus dei Galatei Italiani dell’Ottocento (CGIO), un corpus contenente circa 50 testi prescrittivi, fra cui 40 galatei e 10 libri di etichetta, al fin di investigare gli usi e le menzioni della (s)cortesia nella società italiana dell’Ottocento lungo (1800-1920). La ricerca prende avvio da un dato editoriale sorprendente: durante l'Ottocento vengono pubblicati in Italia oltre 450 galatei e manuali di etichetta, fra cui 186 titoli originali, un numero che contrasta fortemente con i pochi titoli rilevati per il Settecento. Si ipotizza che questi numeri riflettano la storia della cortesia in Europa. Fino al Settecento, la cortesia dipende dal rango degli individui coinvolti nell’interazione e da contesti prestabiliti: essa viene essenzialmente vissuta come obbligatoria, come un sistema di 'discernment'. Nell'Ottocento, possiamo scorgere una transizione da una società caratterizzata da convenzioni sociali dal peso fortemente normativo verso una società in cui le convenzioni perdono progressivamente il loro peso normativo, o in cui il peso normativo delle convenzioni si restringe in aree contestuali particolari. Contemporaneamente, si sviluppa un sistema in cui, nel qui e ora, l’applicazione delle convenzioni sociali si fa dipendente dalla valutazione dell'individuo, il quale confronta i suoi obiettivi specifici con le aspettative generate dal contesto. La ricerca intende verificare l'ipotesi della trasformazione ottocentesca attraverso tre domande di ricerca: 1) In che modo viene concettualizzata la cortesia nei testi prescrittivi dell'Italia ottocentesca (il cosiddetto metadiscorso) e con quale tipo di argomenti vengono giustificate la concezione generale della cortesia e le regole particolari? 2) L'autore usa forme 'cortesi' verso i suoi lettori? I trattati prescrivono esplicitamente delle formule di cortesia? 3) Da quali commenti metapragmatici le forme della cortesia e scortesia sono accompagnate? In che misura e in che modo queste valutazioni metapragmatiche vengono giustificate argomentativamente? Per esaminare i legami tra le concettualizzazioni della (s)cortesia, le forme della (s)cortesia e le valutazioni metapragmatiche della (s)cortesia entro i galatei e i manuali di etichetta in Italia si combina la metodologia della (s)cortesia storica (historical (im)politeness), un campo della pragmatica storica, con gli approcci della teoria dell’argomentazione che rileggono le dimensioni dialettica e retorica dell’argomentazione alla luce della pragmatica linguistica, e che permettono di ricostruire in modo puntuale e pragmaticamente motivato le “ragioni della cortesia” esplicitamente o implicitamente invocate a sostegno di concettualizzazioni, prescrizioni e valutazioni. L’analisi combina, quindi, lo studio delle formule della (s)cortesia (usi) con il metadiscorso sulla (s)cortesia (menzioni), e abbraccia studi qualitativi e quantitativi, sulla scorta della cosiddetta ‘terza ondata’ nella pragmatica della cortesia (Terkourafi e Kádár, 2017), che segna un ritorno allo studio dei pattern linguistici (prima ondata), tenendo presenti le importanti correzioni metodologiche avanzate dall’approccio discorsivo (seconda ondata).

Results

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